Home » Cacao: fisco, tasse ed equipaggiamento militare
Il cacao ha avuto un notevole impatto sull’economia mondiale, attirando l’attenzione non solo di cioccolatieri ed imprenditori, ma anche di re fino ad arrivare a smuovere gli interessi del fisco.
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Monopolio del fisco
Nel 1659, David Chaiullou ottenne da Luigi XIII l’esclusiva della vendita del cioccolato. Quando, nel 1691, questo privilegio terminò, fu il fisco ad aggiudicarsi il monopolio.
Tassa sul cacao
Nel 1692 Luigi XIV istituì una tassa sul cacao per finanziare la guerra. Per incrementare le entrate nelle casse dello stato, nel 1699 il privilegio di commercializzazione della bevanda venne venduto a centocinquanta fabbricanti di gassose.
La detassazione del cioccolato, avvenne nel 1860 per mano di Napoleone III, che volle promuovere la cioccolata per cercare di ridurre l’alcolismo.
IVA sul cioccolato ai giorni nostri
L’applicazione dell’IVA sui prodotti del cioccolato, non è uniforme: le tavolette di cioccolato fondente, il burro di cacao, la pasticceria ed i prodotti da forno sono tassati come normali prodotti alimentari, con l’aliquota ridotta. Tutti gli altri tipi di cioccolata, come la cioccolata in fiocchi, in palets, in pastiglie, cioccolatine ecc sono soggetti ad un tasso del 22 %.
Il cioccolato nell’equipaggiamento militare
Oltre ad essere piacevole al palato, il cioccolato vanta alcune proprietà già conosciute dalle civiltà precolombiane. Gli Aztechi conoscevano le proprietà rinvigorenti del cioccolato, e questa concezione continuò nel corso della storia.
Potere corroborante
In particolar modo, Napoleone I, beveva tazze di cioccolata per tenersi in forze nei campi di battaglia. Era Colin, suo fedele maggiordomo, a servirgliele.
Napoleone III, durante la battaglia di Solferino, si nutrì solo di cioccolato, trovato in una delle sue selle. Era il 5 Gennaio del 1860 quando dichiarò:
” Il cacao non è una mercanzia di lusso, non è una ghiottoneria. Le sue proprietà igieniche e nutritive sono incontestabili e incontestate, e poiché è dotata di un aroma e di un sapore che incantano il palato, entra nelle derrate di grande consumo di cui proclamo la detassazione, poiché è fisicamente e moralmente salutare.“
Seconda guerra mondiale
La cioccolata continuò a far parte dell’equipaggiamento militare, e durante la Seconda guerra mondiale, le barre di cioccolato furono integrate alle razioni di sopravvivenza dei militari americani.
Addirittura, la Pennsylvania Manufactory Confectioners Associations mise a punto una speciale barra di cioccolato chiamata “Field ration D” arricchita di vitamina B1 e resistente alle alte temperature. La produzione raggiunse 500.000 barrette tra il 1941 ed il 1945, e fu utilizzata anche in Vietnam, e nel 1991 durante la guerra del Golfo.