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Storia delle tavolette di cioccolato

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Abbiamo visto che la cioccolata era consumata prevalentemente come bevanda. In realtà, la tavoletta di cioccolato, non era proprio sconosciuta ai primi consumatori del cacao, gli Aztechi… Queste popolazioni, infatti, indurivano la pasta di cacao, posizionandola su una foglia di palma.

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Cioccolato solido

In Europa, la cioccolata da bere era preparata partendo da un rotolo di pasta di cacao tagliato a fette, che non era però direttamente consumabile. Nel 1674 gli inglesi furono i primi a proporre il “cioccolato in rotoli alla spagnola” masticabili.

 

La tavoletta di cioccolato


Per la tavoletta così come la conosciamo, con la sua tipica struttura a quadretti, si dovrà attendere fino al 1905, anche se gli stampi per la modellatura del cioccolato furono inventati parecchi anni prima, più precisamente nel 1830.
Esistono tuttoggi numerose varietà di tavolette.

Svizzera e Cioccolato

La Svizzera è riconosciuta come uno dei leader mondiali quando si parla di cioccolata. In realtà la Svizzera ha conosciuto il cacao relativamente tardi, con la prosperità economica del Settecento.
La prima cioccolateria svizzera nacque nel 1792 a Berna, un paese che oltretutto vedrà nascere il cioccolato alle nocciole, il cioccolato al latte ed il cioccolato fondente.
Nel 1904 venne fondata la Società svizzera dei cioccolatai che riunì quattro grandi nomi: Callier, Kohler, Peter e Nestlè.
Un nome importante da citare parlando sella Svizzera, è Suchard, che ottenne uno dei maggiori successi commerciali. Approfondiremo questo argomento nel prossimo articolo…
La popolarità della cioccolata Svizzera, deve molto ai turisti: di rientro dalle vacanze trascorse sulle montagne, portavano a casa come souvenir una tavoletta di cioccolata o una scatola di praline.

François-Louis Cailler (1796 – 1852)

L’inventore della tavoletta di cioccolato, fu François-Louis Cailler, un imprenditore svizzero che emigrò a Torino dove conobbe alcuni cioccolatai attivi in città. Qui si dedicò quindi alla fabbricazione del cioccolato come apprendista cioccolataio, per poi tornare nella sua Vevey ed impiantare la prima fabbrica meccanizzata di cioccolato in Svizzera. Trasformò un vecchio mulino, dando vita ad un processo meccanico che rese il cioccolato accessibile alle masse.
Il marchio Callier esiste tutt’oggi e la Svizzera, come abbiamo accennato, è uno dei leader mondiali per la vendita di cioccolato.

Alcuni italiani accusarono di aver copiato loro la tecnica per rendere solido il cioccolato, e di non essere quindi il vero autore…

Un ulteriore successo della famiglia di Callier, si deve al marito della figlia Fanny: il fabbricante di candele Daniel Peter (1836-1919). Una crisi dovuta al successo delle lampade ad olio, lo convinse a cambiare mestiere: nel 1867, dopo aver imparato l’arte dal suocero, fondò a sua volta un’azienda produttrice di cioccolato a Vevey. Uno degli amici e vicini di Peter, era niente meno che il tedesco Henri Nestlé (1814-1890) che aveva ideato un prodotto a base di latte in polvere. Peter ebbe così la brillante idea di mescolare il latte in polvere al cioccolato, ma la ricetta non funzionò fin da subito. Deciso nell’ottenere il successo, Peter chiese a Henri il latte condensato, e nel 1875 riuscì nel suo intento creando il cioccolato al latte!

“Cioccolato da Ascoltare”

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Di Samuele De Marie

Chef di Cucina e Sommelier

Nato a Cagliari nel 1972, Samuele De Marie muove i primi passi in cucina nel ristorante dell’hotel di sua zia in Germania.

Durante gli anni della scuola alberghiera, arricchisce la sua esperienza professionale nei ristoranti della Val Chisone, fra cui lo storico ristorante “da Malan”.

Prossimo alla laurea, trascorre un periodo in Inghilterra, dove lavora al prestigioso Les Ambassadeurs Club nel quartiere londinese di Mayfair, un esclusivo e storico casinò club fondato in epoca vittoriana, da sempre frequentato da un’esclusiva membership internazionale composta da aristocratici e celebrità; al “Les A”, Samuele acquisisce competenze culinarie avanzate di cucina internazionale e una profonda attenzione al dettaglio.

Tornato in Italia, si specializza nell’apertura di nuovi locali e inizia a collaborare come Chef formatore presso IFSE World di Piobesi, una delle più prestigiose scuole di cucina italiane.

Nel 2010, assume il ruolo di Executive Chef presso la Locanda del Sant’Uffizio, rinomato relais di lusso e ristorante gourmet situato nel cuore delle colline del Monferrato, originariamente monastero del XVI secolo e successivamente trasformato in una struttura di grande fascino. L’esperienza alla “Locanda” segna un punto miliare nella sua carriera, infatti guidando una brigata di cucina, raggiunge nuovi livelli di eccellenza e creatività.

Dal 2012 collabora con Villa La Sorridente dove utilizza l’arte culinaria come strumento per rafforzare coesione e collaborazione all’interno dei team aziendali.