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La storia della ganache

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La nascita della ganache ha una storia molto particolare. Chi conosce un po’ il francese, saprà che il significato della parola “ganache” è… Imbecille! Quale connessione potrà esserci tra le due cose?

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Risultato di un errore…

Torniamo indietro nel tempo, nel XIX secolo parigino. L’apprendista di una pasticceria rovescia il latte bollente in una vaschetta contenente tavolette di cioccolato. Il datore di lavoro, nel vederlo non si trattiene dal mostrare la sua rabbia, e lo insulta… Indovinate come? Con un bel sonoro “Ganache!”.

Ma il gentil padrone, si dovrà ricredere… E mescolando il tutto, confidando nella possibilità di utilizzare comunque il prodotto, si accorge che il risultato non è poi così terribile. Anzi, il gusto è gradevole e risulta morbido al palato. Così, da un errore, nasce la base più nobile di tante delizie al cioccolato, il ripieno perfetto che tra tutti usa la maggior quantità di cacao.

Utilizzi della ganache


Al giorno d’oggi, si usa mescolare la panna bollita con il doppio del suo peso in scaglie di cioccolato, talvolta aggiungendo del burro per dargli maggiore omogeneità. L’equilibrio è perfetto: lo zucchero neutralizza l’acidità della panna, la cremosità del grasso neutralizza l’amaro del cacao.
Se desiderate diventare degli esperti in merito al confezionamento di questa crema qui trovate un articolo di approfondimento.

“Cioccolato da Ascoltare”

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Di Samuele De Marie

Chef di Cucina e Sommelier per diletto.
Frequento la cucina da quando ero adolescente, ho iniziato come Commis nell’albergo di mia zia Adele in Germania, dopo la maturità all’alberghiero e la laurea in economia ho fatto esperienze in Italia e all'estero, negli ultimi anni mi sono dedicato alla consulenza e alla formazione.
Il cioccolato non manca mai nei miei menu.