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Pierre Paul Caffarel, nacque a San Giovanni (oggi Luserna San Giovanni) in provincia di Torino, nel 1783. Come quasi tutti i Valdesi, aveva un cognome di origine francese, che italianizzò per poter esercitare il suo mestiere. Si faceva quindi chiamare Paolo Caffarelli.
Fu nel 1826 che ebbe l’idea di iniziare la sua attività con il cioccolato: aveva infatti sentito parlare di questo esotico“cibo degli dei”, e ne fu subito attratto ed affascinato. Decise così di compare una piccola conceria e di trasformarla in un laboratorio per potervi macinare materie prime e spezie per la fabbricazione del cioccolato: era una della prima fabbriche di cioccolato in Italia ed in Europa.
Iniziò così, la lunga storia di Caffarel…
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Gianduiotto
Nel 1852, la Caffarel ebbe l’idea di provare a miscelare il cacao alle nocciole tonde gentili delle Langhe. Questo avvenne durante le guerre del Risorgimento, periodo nel quale l’importazione del cacao venne drasticamente ridotta. Aggiungendo le nocciole tipiche del Piemonte, tra l’altro riconosciute come prelibate, il risultato fu sorprendente! A questo particolare cioccolatino, realizzato a forma di barchetta, viene dato il nome di “givu”. Questo fu il“preambolo “ per la creazione dell’amato e famosissimo Gianduiotto, ufficialmente nato nel 1865. Furono i primi cioccolatini ad esser incartati singolarmente, e vennero distribuiti alle persone durante il famoso carnevale di Torino, dalla tradizionale maschera torinese, Gianduia. Fu proprio per questo motivo che il nome si mutò in “Gianduiotti”
CAFFAREL, PROCHET e C.IA
Quando Paul morì, nel 1845, fu il figlio Isidore a portare avanti la gestione dell’azienda.
Nel 1867, anche Isidor morì. La fabbrica fu quindi affidata ai vari familiari, ma la proprietà apparteneva al figlio di Isidore, Ernesto Alberto Caffarel. Il problema, era che Ernesto all’epoca aveva solo 14 anni, e di certo non poteva gestire l’azienda. Per avere maggiori sicurezze professionali ed economiche, nel 1878 avvenne la fusione fra la ditta Caffarel e la ditta Michele Prochet e C.ia.
Nasce così la CAFFAREL, PROCHET e C.IA.
Negli anni a seguire vi furono diversi successori, tra alti e bassi la ditta chiuse e riaprì alcune volte prima di trovare una nuova stabilità. Ed arrivò grazie a Walter Bachstadt-Malan, che nel 1968 decise di trasferire l’antica sede di Torino a Luserna San Giovanni, città natale del fondatore Pier Paul Caffarel. L’azienda venne modernizzata mantenendo comunque la tradizione dei processi artigianali
La Caffarel riprese vita grazie a grandi intuizioni ed alla sincera amicizia dei soci, che si impegnarono a ridare all’azienda il giusto splendore, facendola arrivare fino ai giorni nostri.
Idee innovative
Nel 1937, la fabbricazione dei Gianduiotti, fino a quel momento realizzati a mano, venne meccanizzata, con un processo che riproduce alla perfezione i gesti del pasticcere.
L’azienda ebbe grandi idee anche per quanto riguarda il contatto diretto con il pubblico.
Oltre a partecipare alle sfilate allegoriche diffuse nel periodo del Carnevale, come abbiamo visto parlando del Gianduiotto, fu molto presente anche nello sport, ed attiva nelle manifestazioni storiche.
Limousine Caffarel
Uno dei successi più grandi per il contatto con il pubblico, fu l’operazione “limousines” nel 1991: i salotti viaggianti furono portati a sfilate di moda, gare di golf e tennis, festival musicali e cinematografici, inaugurazioni, rally, raduni di auto storiche ecc… Insomma, ovunque si potesse raggiungere un pubblico coerente con l’eleganza e la raffinatezza esclusiva delle Limousines, ambasciatrici del prestigio della Caffarel.
“Cioccolato da Ascoltare”
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